Russia a rischio disintegrazione. E l’Occidente teme il pericolo nucleare
Secondo Prigozhin, la colpa principale dei vertici militari russi è di avere mandato al macello i wagneriani nella fornace di Bakhmut per risparmiare le forze regolari. Da buon nazional-populista, Prigozhin si scagliava in quel messaggio contro i figli dei ricconi che «si puliscono le unghie in spiaggia» mentre decine di migliaia di giovani dei ceti bassi danno la vita per la patria: «Stalin non l’avrebbe permesso». La frattura nella società russa «può finire come nel 1917, con una rivoluzione» – parallelo ripreso e rovesciato ieri da Putin.
La compagnia Wagner è definita milizia mercenaria. Marchio discutibile. Il gruppo nasce una dozzina di anni fa per iniziativa del Gru, il controspionaggio militare russo, fra l’altro scettico sull’invasione dell’Ucraina, sponsorizzata dai fratelli coltelli dell’Fsb. È un reparto dello Stato profondo, un pezzo degli apparati di potere. La sua rivolta è perciò colpo di Stato, ad oggi in pausa. Nulla più nulla meno. Quanto basta per scuotere la Russia e il mondo.
LA STAMPA
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