“Pericoloso se la Wagner batte Putin”

Francesco Curridori

Evgenij Prigozhin, capo delle truppe dei mercenari ella Wagner, dopo aver conquistato Rostov, ha tenuto tutta la Russia col fiato sospeso finché la mediazione del presidente bielorusso Alexandar Lukashenko lo ha indotto a fermarsi a 200 km da Mosca per evitare “un bagno di sangue”. Un dietrofront che ha sorpreso tutti, ma che non chiude totalmente la crisi scoppiata tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il suo ex fedelissimo, Evgenij Prigozhin, uno degli eroi della campagna russa in Siria. Abbiamo raggiunto telefonicamente Carlo Jean, ex generale di Corpo d’Armata e presidente del Centro Studi di Geopolitica Economica, che ci ha rilasciato questa intervista per capire quanto le mosse di Prigozhin siano da valutare come un bluff oppure un pericolo solo rimandato.

Le truppe della Wagner hanno preso Rostov. Perché è così cruciale e strategica quella città?

“Rostov è sede del comando della Regione Militare responsabile delle operazioni in Ucraina.Inoltre, è nodo di comunicazione. E’ base logistica essenziale di tutte le forze russe del Sud-est”.

Evgenij Prigozhin sarebbe potuto arrivare velocemente a Mosca?

“Le comunicazioni tra Rostov e Mosca, via Voronez, sono molto facili e lunghe solo 500 km”.

Siamo veramente all’inizio di una guerra civile tra le truppe della Wagner e l’esercito dell’Armata Rossa? E il presidente russo Vladimir Putin potrebbe perderla?

“A parer mio no. ci potrebbe essere guerra civile se il corpo degli ufficiali russi si divide tra i sostenitori di Progozhin e i fedeli al Ministro Shoigu. L’esercito regolare e le truppe del ministero dell’Interno possono facilmente schiacciare le compagnie militari private tipo Wagner e quelle costituite dai vari oligarchi”.

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